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Diabete

Psicoterapia per la gestione della Diabete a Vicenza, in presenza o online

Il Diabete, insieme ad altre condizioni metaboliche come l'obesità, l'insulino-resistenza e la sindrome metabolica, è una delle patologie per cui vengo sempre più frequentemente contattato per una consulenza presso il mio studio a Thiene, in provincia di Vicenza.

Pur trattandosi di una condizione cronica di origine multifattoriale — che coinvolge predisposizione genetica, stile di vita e alimentazione — oggi è sempre più riconosciuto anche il ruolo importante che fattori emotivi e psicologici possono avere non solo nell'insorgenza, ma soprattutto nel mantenimento e nella gestione della malattia. Lo stress, l’ansia e stati depressivi possono infatti influire negativamente sulla regolazione glicemica e compromettere l’efficacia delle terapie, rendendo fondamentale un approccio integrato che tenga conto della persona nella sua totalità.

Il diabete si diagnostica principalmente attraverso esami clinici e di laboratorio che evidenziano livelli elevati di glicemia a digiuno, emoglobina glicata (HbA1c) e, in alcuni casi, una curva da carico glicemico alterata. I sintomi iniziali possono includere sete eccessiva, aumento della diuresi, stanchezza cronica, calo ponderale inspiegato e, nei casi più avanzati, disturbi visivi o infezioni frequenti. Il decorso del diabete, soprattutto di tipo 2, è cronico e progressivo, spesso aggravato da fattori come stress cronico, sedentarietà, alimentazione squilibrata e condizioni emotive trascurate. Complicanze a lungo termine possono coinvolgere cuore, reni, occhi e sistema nervoso periferico.

Numerosi studi clinici mostrano che il diabete può essere influenzato da stress cronico, vissuti emotivi non elaborati e tensioni psicologiche persistenti. Emozioni non espresse, senso di colpa, frustrazione o rifiuto legati alla diagnosi o alla gestione quotidiana della malattia possono incidere negativamente sul controllo glicemico. Allo stesso modo, eventi di vita difficili o carichi emotivi non affrontati sembrano contribuire alla disregolazione ormonale e infiammatoria di fondo tipica di questa patologia.

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In questi casi, la psicoterapia può rappresentare un valido alleato. Può aiutare la persona a prendere consapevolezza del proprio rapporto con la malattia, a elaborare le fonti di stress e a sviluppare strategie emotive più funzionali. Tecniche di gestione dello stress, rilassamento e regolazione emotiva possono ridurre l'infiammazione sistemica di basso grado, migliorare l’aderenza terapeutica e aumentare il benessere complessivo, incidendo positivamente sia sulla qualità della vita che sull’evoluzione del quadro clinico.

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Esistono diverse condizioni psicologiche frequentemente associate al diabete, specialmente quando la gestione quotidiana della malattia incide profondamente sull’autostima, sull’identità personale e sulla qualità delle relazioni sociali. Tra le più comuni troviamo: 

Disturbo d’Ansia Sociale, che può svilupparsi in persone che vivono con la paura di essere giudicate per la propria condizione, soprattutto in contesti dove la dieta o la gestione della glicemia richiedono attenzioni particolari, alimentando un senso di diversità o esclusione. 

Disturbo Depressivo, frequente nei casi in cui la cronicità del diabete, le restrizioni imposte e la paura delle complicanze generano vissuti di frustrazione, impotenza, senso di fallimento e perdita di fiducia nel proprio corpo.

Dismorfismo corporeo legato al peso o alla percezione corporea, spesso presente in pazienti con diabete tipo 2 o associato a obesità, che sviluppano un’eccessiva preoccupazione per l’aspetto fisico e il giudizio altrui, con conseguente disagio psicologico e comportamenti evitanti.

Disturbi da somatizzazione e difficoltà nella regolazione emotiva, in cui il corpo, attraverso sintomi come affaticamento, malesseri diffusi o scompensi glicemici, diventa il canale di espressione di emozioni non elaborate come ansia, rabbia, vergogna o senso di colpa legati alla malattia.


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Testimonianze

Come lavoro nella gestione del Diabete

Numerosi studi clinici mostrano che il diabete può essere influenzato negativamente da stress cronico, difficoltà emotive e vissuti interiori complessi. In particolare, tensioni prolungate, emozioni non espresse e sensazioni di vergogna o fallimento possono agire come fattori aggravanti della disregolazione metabolica. Anche eventi di vita difficili o pressioni emotive non elaborate sembrano contribuire al mantenimento dell’instabilità glicemica e alla difficoltà nel seguire con costanza le indicazioni terapeutiche.

Nel mio lavoro come psicoterapeuta, integro l’approccio cognitivo con una lettura fenomenologica dell’esperienza soggettiva del paziente. Questo significa ascoltare non solo la storia clinica, ma anche come la persona vive il proprio corpo, la propria malattia e la relazione con gli altri attraverso di essa. Nel caso del diabete, spesso emerge un vissuto di perdita di controllo, un senso di "rottura dell’equilibrio interno", oppure di "sorveglianza continua" del proprio comportamento e delle proprie emozioni. In alcuni casi, si attivano vissuti profondi di colpa, inadeguatezza o autosvalutazione legati alla difficoltà di gestire al meglio la patologia.

All’interno dell’approccio cognitivo neuropsicologico, riserviamo particolare attenzione agli schemi mentali disfunzionali che influenzano il modo in cui il paziente interpreta sé stesso, il proprio corpo e il proprio valore personale. In presenza di diabete, questi schemi possono attivare topic di controllo, vulnerabilità, autosvalutazione o rifiuto, alimentando lo stress emotivo e comportamenti di evitamento o auto-sabotaggio (come trascurare la dieta, i controlli, o vivere la malattia in solitudine).


Lavorare su questi temi significa aiutare la persona a riconoscere le proprie modalità interpretative abituali e a costruire nuovi significati più funzionali, in un percorso trasformativo e condiviso. Collaboro attivamente con medici curanti, nutrizionisti e altri specialisti, perché credo profondamente in un approccio integrato. La terapia psicologica non sostituisce il trattamento medico, ma può amplificarne l’efficacia, aiutando il paziente a ridurre lo stress, migliorare la consapevolezza emotiva e sviluppare un rapporto più accogliente e realistico con il proprio corpo e con la malattia.

Per contrastare l’infiammazione di basso grado – che gioca un ruolo chiave nel diabete di tipo 2 – sono molto utili anche attività all’aria aperta e a contatto con la natura, come la terapia forestale, che aiutano a regolare il sistema nervoso autonomo, ridurre l’attivazione fisiologica dello stress e favorire uno stato di equilibrio generale.

Alcuni dati per conoscere il Diabete

1milioni
vivono con il Diabete nel mondo (OMS)
30-40%
soffre di Distress Diabetico (frustrazione e ansia legati alla gestione della malattia)
1.2:1
Rapporto tra uomo e donna nel Diabete

Il diabete di tipo 2 rappresenta circa il 90-95% dei casi di diabete. È fortemente correlato a fattori di stile di vita, come sedentarietà, alimentazione scorretta e stress cronico.

Domande e risposte frequenti sul Diabete

Come è strutturato un percorso di Psicoterapia per la Diabete a Vicenza o online?

I primi incontri sono generalmente orientati a comprendere l’origine e l’andamento del diabete in relazione alla storia di vita del paziente. Si esplora non solo la comparsa del sintomo cutaneo, ma anche i momenti emotivamente significativi che possono aver preceduto o accompagnato le sue riacutizzazioni. In questa fase iniziale, definiamo insieme gli obiettivi terapeutici, tenendo conto sia della componente psicologica sia del contesto medico.


Durante i colloqui successivi, ci si concentra sui topic esistenziali e sulle dinamiche emotive che possono contribuire al mantenimento dello stress e all’aggravarsi della sintomatologia. Attraverso strumenti come il Diario e le Prescrizioni Esperienziali, il paziente è accompagnato a riconoscere e trasformare i propri schemi abituali, migliorando la relazione con il corpo e con la propria vulnerabilità. La terapia diventa così un processo di integrazione, dove la pelle non è più solo un sintomo, ma anche una via di accesso alla comprensione di sé.

Quanto dura un percorso di Psicoterapia per la cura del Diabete a Vicenza e online?

Un percorso psicoterapeutico per chi soffre di diabete ha generalmente una durata variabile tra le 20 e le 30 sedute. Fin dai primi incontri è fondamentale definire con chiarezza quali obiettivi siano realistici e utili da raggiungere attraverso il lavoro terapeutico. In base al grado di cronicizzazione del sintomo, alla frequenza delle riacutizzazioni e alla presenza di fattori emotivi rilevanti, si potrà valutare se puntare a una significativa riduzione della sintomatologia cutanea oppure a una gestione più stabile dello stress e delle emozioni che alimentano il ciclo psiche-pelle.

Un elemento centrale del percorso è la collaborazione costante con il medico curante o il diabetologo, con cui condivido osservazioni sull’andamento psicologico del paziente e sull’evoluzione dei sintomi. Questa sinergia permette un monitoraggio più completo e una modulazione più precisa degli interventi, rendendo la cura più efficace e integrata.

In ogni caso, anche quando la remissione totale dei sintomi non è immediatamente raggiungibile, la psicoterapia consente al paziente di migliorare la propria qualità della vita, di sentirsi più in ascolto del proprio corpo e di recuperare spazi di benessere personale e relazionale. La possibilità di lavorare in sinergia con il medico curante rende il percorso ancora più efficace e personalizzato.

Quale frequenza di colloqui in un percorso di Psicoterapia per il Diabete a Vicenza e online?

L’ideale frequenza per un percorso psicoterapeutico centrato sulla diabete è di un colloquio a settimana. Questo intervallo temporale è sufficientemente ampio da permettere al paziente di interiorizzare i contenuti emersi durante le sedute e sperimentarli nella vita quotidiana, ma allo stesso tempo abbastanza ravvicinato da mantenere la continuità emotiva e la motivazione al cambiamento.

In particolare, nel lavoro con sintomi somatici come quelli cutanei, la costanza degli incontri aiuta a cogliere in tempo reale le oscillazioni tra emozioni e manifestazioni fisiche, facilitando il confronto con il medico curante e l’eventuale adeguamento delle terapie dermatologiche.

Con il proseguire del percorso e il raggiungimento di alcuni degli obiettivi concordati, la frequenza delle sedute può essere gradualmente diradata, passando dapprima a incontri bisettimanali e successivamente mensili, mantenendo comunque un’attenzione congiunta al benessere psicologico e alla stabilizzazione dei sintomi cutanei.

Contattami se vuoi alleggerire il peso del tuo Diabete e per fissare un appuntamento in presenza o online